Il sistema ibrido POWERgrass è in linea con il principio "Do No Significant Harm" (DNSH) per l'ambiente, fondamentale per accedere ai finanziamenti del PNRR. Offre l'opportunità di creare un campo innovativo ed efficace per soddisfare tutti i sei obiettivi della Recovery and Resilience Facility (RRF) perché: a) promuove la transizione ecologica diffondendo nozioni di manutenzione ecologica dei campi sportivi che possono essere estese anche al settore agricolo, b) monitora le condizioni di crescita e gestisce a distanza i sistemi installati utilizzando la tecnologia digitale, c) rafforza la crescita delle PMI che investono nell'innovazione e nella formazione, d) offre opportunità di coesione sociale internazionale, organizzando tornei con squadre PRO, e) ha un impatto positivo sulla salute e sull'ambiente ed è resiliente ai cambiamenti climatici, e f) promuove nuove competenze che stimolano il senso critico, civico e collaborativo dei giovani operatori. Il sistema ibrido POWERgrass con una manutenzione costante ma ridotta, può durare fino a 30 anni ed è riutilizzabile alla fine del suo ciclo di vita.
Gli intasi in gomma sono microplastiche
Senza dubbio l'erba sintetica aumenta il numero di ore di utilizzo di gioco e semplifica la manutenzione ma, produce un impatto ambientale negativo, deleterio in assenza di controlli circa la mancata manutenzione, che è persino difficile da verificare senza un monitoraggio costante perché finché l'erba è verde sembra che tutto sia apposto. Inoltre, la gestione dei rifiuti dei campi sintetici, a fine ciclo di vita, non fa altro che stimolare la malavita che specula durante la fase di smaltimento.
Nel frattempo, il mercato si sta orientando verso sistemi in erba sintetica più rispettosi dell'ambiente, perché le preoccupazioni sull'impatto ambientale delle microplastiche hanno promosso un'ampia ricerca che ha prodotto un rapporto dell'Agenzia Chimica Europea (ECHA) su come ridurre le emissioni nell'ambiente. Il rapporto stima che ogni anno nell'UE/SEE vengano utilizzate circa 50.000 tonnellate di microplastiche e che circa 42.000 tonnellate vengano rilasciate nell'ambiente (comprese le emissioni del materiale di riempimento utilizzato per l'erba artificiale, che potrebbero raggiungere le 16.000 tonnellate all'anno).
Nel gennaio 2019, l'ECHA ha proposto alla Commissione Europea il divieto totale degli intasi in gomma nei campi in erba sintetica sul mercato dell'UE/SEE per prevenire o ridurre il loro rilascio nell'ambiente. Si stima che questa soluzione potrebbe ridurre le emissioni di almeno il 70% e impedire il rilascio di 500.000 tonnellate di microplastiche nei 20 anni successivi alla sua introduzione.
La riforma della norma REACH provvede il divieto di utilizzo di microplastiche, entro 6 anni dalla sua entra in vigore. Parallelamente, i governi offrono incentivi a fondo perduto o crediti verdi a chi oggi si avvia verso sistemi e modelli di business seguendo i principi dell'economica circolare in modo sostenibile ed efficace. Bisogna tracciare una impronta ecologica che tiene conto tutto il ciclo di vita del sistema attraverso una progettazione olistica che misura l'impatto ad ogni la fase: a) la produzione e la installazione, b) il periodo di uso e manutenzione e c) i processi messi in atto di chi, cosa, perché, quando e dove si intende smaltire i residui. Ad ogni progetto vanno sviluppati e finanziati anche i costi connessi alla manutenzione perché è noto quella ordinaria riduce la straordinaria. Si devono tenere conto il consumo delle risorse naturali, i rischi annessi alle intemperie con uno scenario minimo trentennale dei cambiamenti climatici e lo smaltimento oppure il recupero a fine ciclo di vita con l'obiettivo strategico di produrre occupazione nei processi circolari.
Nasce quindi l'esigenza di un manto erboso ibrido che abbia un impatto ambientale neutro o positivo che, allo stesso tempo, offre un campo resistente e riduce la manutenzione, per fornire anche un interesse economico agli investitori. Secondo i nostri studi, confermati anche dagli studi indipendenti della Sport England, POWERgrass è un sistema efficace in grado di porre un rimedio a queste problematiche, offrendo una elevata fruibilità con ridotta manutenzione.
Il sistema in erba ibrida (naturale e sintetica) POWERgrass, è una alternativa efficace ai sistemi interamente in erba sintetica che coniuga sicurezza di gioco, elevata fruibilità ed impatto ambientale positivo, a costi contenuti per la manutenzione.
Dott. Niko Sarris
Radiazione solare annua in kilo Langley
Nonostante lo sviluppo negli ultimi anni di prodotti di qualità più elevata, nella migliore delle ipotesi un campo in erba sintetica non supera i 10 anni di vita. I filati sintetici esposti al sole si deteriorano oltre il 50% in circa 3,5-4,5 anni, che si riferisce al raggiungimento di 650 kLy (kilo Langley) di esposizione alle radiazioni solari.
Allo stesso tempo, nei sistemi dei manti sintetici di ultima generazione, viene promosso l'intaso organico per simulare il terreno naturale e mantenere fresca la superficie, ma l'evaporazione dell'acqua è comunque molto più elevata rispetto al manto erboso naturale. La bassa densità dei componenti organici li rende facilmente asportabili dal vento e dall'acqua piovana quindi è necessario reintegrare il materiale d'intaso tutti gli anni, per mantenere le caratteristiche prestazionali del sistema e prolungare la durata.
Smaltire il vecchio sistema sintetico in una discarica autorizzata costa 0,45 €/kg perché la plastica è un rifiuto speciale non pericoloso e si prevede che i costi aumenteranno in futuro a causa della diminuzione delle discariche. Inoltre, vanno aggiunti i costi di rimozione, separazione dei vari componenti in plastica e trasporto, senza contare che lo smaltimento dei vecchi campi in discarica è un problema serio e mal gestito perché spesso sfugge ai controlli.
L'erba spuntata a 7 giorni dalla semina
La luce solare (radiazione) associato all'uso intensivo soprattutto nelle giornate più calde (sopra i 30°C) sono i fattori principali che portano al degrado dei polimeri delle fibre sintetiche. In genere la radiazione dannosa è la componente UV (290-300 nm). L’assorbimento della luce UV provoca rottura di legami C-H e C-C, formazione di radicali liberi con conseguente calo di peso molecolare del polimero, assorbimento di ossigeno e comparsa di nuovi gruppi chimici (colorazione, idrofilia). Nei fluoropolimeri il legame C-F è più stabile e non si rompe con la luce UV. Quindi maggiore è il contenuto di fluoro del polimero migliore è la sua stabilità agli esterni. Tuttavia negli ultimi decenni le preoccupazioni sulla salute dei fluorochimici ha costretto l'industria di eliminarli dal loro utilizzo. E' impressionante la maxi multa della EPA (Environmental Protection Agency) alla Dupond nel 2005.
Nel manto ibrido usato nel sistema POWERgrass non sono presenti fluorochimici anche perché sono protette dall'erba naturale e finché viene mantenuta costantemente, le fibre sintetiche non sono esposte al sole quindi non subiscono l'invecchiamento a causa della foto-ossidazione dei raggi UV del sole.
Il prato naturale è la parte predominante per il 97% in POWERgrass mentre il tappeto sintetico è quasi impercettibile all'atleta. Il prato naturale contribuisce a prevenire la erosione del suolo, abbassare la temperatura e purificare l'aria dalle polveri sottili, filtrare l'acqua piovana, catturare l’anidride carbonica CO2 e produrre ossigeno O2. Sequestrando il carbonio nel terreno il sistema offre un notevole impatto ambientale positivo perché è noto che i prati sono in grado di sequestrare ovunque da 25,4 a 204,3 g C/m2/anno (Zirkle et al., 2011); il POWERgrass ottimizzando il potenziale di fotosintesi con gli insegnamenti dell'agricoltura rigenerativa sequestra maggiormente il carbonio nel terreno. Il nostro obiettivo è che, entro due anni dall'installazione, ogni campo benefici della propria biologia del suolo e si possano ridurre gli input di fertilizzanti.
Il tappeto erboso naturale trattiene l'acqua piovana nel substrato grazie alle radici e ai microrganismi associati, rallentando il dilavamento nel sistema di drenaggio. Il prato restituisce l'umidità all'aria attraverso la traspirazione delle foglie, favorendo il ciclo naturale dell'acqua. I nutrienti vengono trattenuti dalla vegetazione e dalla ricca flora batterica ad essa associata, grazie anche alle applicazioni fogliari che sono più efficaci e prevengono il dilavamento e l'inquinamento delle falde acquifere. Quando il substrato vegetale è saturo di acqua piovana, una parte raggiunge le trincee di drenaggio e ricarica le falde acquifere con acqua pulita filtrata naturalmente. Solo l'acqua in eccesso entra nei tubi microforati e defluisce nella rete fognaria, evitando così l'accumulo con le acque reflue e il rischio di allagamenti.
Il supporto sintetico impedisce la compattazione del substrato di fondo, trattiene l'umidità e favorisce lo scambio di gas, essenziale per le radici e i microrganismi. Per questo motivo, il supporto sintetico crea l'habitat ideale per lo sviluppo delle radici, offrendo protezione da caldo, freddo, insetti e malattie. Per mantenere le condizioni ottimali di crescita, POWERgrass richiede la rastrellatura meccanica e arieggiatura superficiale con il rullo a spuntoni ogni 30 ore di utilizzo e, in genere, due arieggiature profonde per facilitare lo scambio gassoso nei periodi caldo/umidi di inizio estate e freddo/umidi di fine autunno. Associato al sughero naturale integrato nel substrato superiore, il sistema rimane morbido più a lungo senza bisogno di interventi manutententivi frequenti.
L'ammendante ZOEsand offre un effetto tampone perché assorbe l'acqua che entra nella rizosfera, preservando le condizioni di gioco anche in caso di pioggia; assorbe i nutrienti in eccesso e li scambia con la flora batterica per trasferirli alle piante quando sono necessari, favorendo una crescita più regolare. Un'attenta gestione dell'acqua di irrigazione consente di risparmiare la risorsa più preziosa e di rafforzare il tappeto erboso naturale, che diventa così più resistente ai cambiamenti climatici.
Comparazione erba sintetica e ibrida
Considerando il costo complessivo di ammortamento ed accantonamento per la manutenzione straordinaria per rifare periodicamente un campo da gioco - ogni 10 anni per un sintetico (perentorio) e 20 anni per un ibrido (non obbligatorio) - ed il costo per la manutenzione ordinaria abbiamo una incidenza di annua molto simile.
Nel POWERgrass, la manutenzione ordinaria deve essere costante ma è ridotta rispetto ad un campo naturale perché non si formano le buche ma è superiore rispetto ad un campo sintetico perché richiede concimi, sementi, la vernice per le righe e l'acquisto di attrezzature più professionali. Tuttavia, a fronte di un investimento iniziale per l'acquisto delle attrezzature, che può rientrare nel piano degli investimenti, se la manutenzione viene eseguita con regolarità, si possono evitare gli interventi straordinari per il reintegro dell'intaso di un campo sintetico oppure per la sostituzione delle zolle di un campo naturale.
Il piano di ammortamento un campo sintetico dura circa 10 anni a nord Italia e 8 anni a sud mentre un campo ibrido, ben congegnato e mantenuto offre la possibilità di ammortizzare l'investimento a 20 anni. Nel caso di finanziamento a lungo termine anche le restanti opere (illuminazione, recinzione, spogliatoi, tribune) beneficiano ad un piano di ammortamento più lungo.
L’erba naturale agevola il governo idraulico del territorio perché è in grado di assorbire una elevata quantità di acqua nel substrato sabbioso a seguito di forti precipitazioni e trattenere l’acqua libera sospesa tra i mesopori del substrato, per merito delle forze capillari fino alla completa saturazione del substrato. Soltanto quando le forze di gravità prevalgono alle forze capillari nel substrato, l’acqua in eccesso si trasferisce negli strati drenanti mitigando così la velocità di deflusso dell’acqua piovana verso gli scarichi. Si suggerisce l’installazione di ampie vasche di accumulo dell’acqua piovana che una volta filtrata e depurata dall’erba naturale, potrà essere usata nuovamente per l’irrigazione evitando di prelevare l’acqua potabile di falda.
Se mettiamo in conto il risparmio indiretto sull'impatto ambientale così come i rischi da intemperie allora il sistema ibrido POWERgrass vince sempre perché preservare la salute e prevenire i danni è la migliore polizza assicurativa che possiamo fare.
Ad esempio in un campo sintetico, le spazzolature frequenti dell’intaso in gomma di un campo sintetico sono necessarie per sollevare le fibre e ridistribuire i granuli di gomma ma, favoriscono la produzione di polveri sottili e microplastiche. Investendo nel campo ibrido anche la nostra salute ci guadagna perché al posto delle spazzolature del sintetico si taglia l'erba naturale rilasciando il piacevole profumo dell'erba appena tagliata.
L’erba naturale nel sistema ibrido POWERgrass, previene il rischio di erosione del suolo dovuto ad improvvise intemperie che provocano allagamenti, perché le sue radici stabilizzano l’intaso sabbioso insieme al manto ibrido ed il sottofondo. Contrariamente, quando un campo sintetico si allaga i danni possono essere ingenti perché, in base alla tipologia d'intaso, può asportare una buona parte con sé, l'acqua che defluisce sopra il manto e, in alcuni casi, può sollevare il persino il manto piegandolo che rende ogni riparazione complicata ed onerosa.
La manutenzione del POWERgrass è semplice da eseguire e controllare perché l'erba reagisce subito. Questo richiede quindi serietà nella gestione del campo e nella manutenzione ed offre la possibilità di fornire una certificazione ambientale positiva durante tutto il periodo della gestione. A fronte di questo impegno il gestore non corre il rischio di dover sostituire il campo al termine della gestione, come tante convezioni richiedono e tanto meno il Comune si trova nella difficoltà di dover gestire un campo inagibile perché il sistema non richiede una sostituzione perentoria. Infatti, è sufficiente una semina e qualche concimazione per rigenerare il campo e consegnarlo ancora fruibile e migliore rispetto a prima.