Il sistema POWERgrass® offre i vantaggi dell'erba naturale a bassi costi di manutenzione perché il tappeto del sistema protegge le piante dal gioco intensivo. Il metodo di manutenzione dell'agricoltura rigenerativa crea un ecosistema simbiotico tra la vegetazione e i microrganismi. L'erba naturale cresce vigorosamente e contribuisce alla riduzione della temperatura e sequestra il carbonio, purificando l'aria anche dalla polvere, offrendo un impatto ambientale positivo. Il campo ibrido mitiga i cambiamenti climatici e previene l'erosione del suolo, offre molte più ore di gioco in sicurezza e limita i rischi di manutenzione straordinaria perché non richiede la sostituzione del sistema, se l'erba naturale viene mantenuta regolarmente, ed il campo è sempre giocabile sulle fibre sintetiche laddove manca l'erba naturale.
L'erba ibrida POWERgrass® offre la soluzione ideale per giocatori, investitori e manutentori di campi sportivi. Il supporto del sistema in erba ibrida incorpora fino a 3% di erba sintetica per contrastare l'usura del prato naturale. Il restante 97% del manto erbose è ricoperto dall’erba naturale. Il nostro obiettivo è di offrire una superficie sempre giocabile e soprattutto senza buche.
Il sistema ibrido POWERgrass® offre numerosi vantaggi:
POWERgrass ha un aspetto 100% naturale
1. Prevedibilità del rimbalzo del pallone, esattamente come un tradizionale campo in erba naturale.
2. Fino a 1200 ore di gioco, per il clima del nord e 1400 ore per il clima del sud Italia all’anno, sufficienti a soddisfare le esigenze della maggior parte dei Club.
3. Resistenza allo scivolamento durante l'accelerazione e la decelerazione del giocatore. L'ancoraggio delle radici dell'erba naturale al tappeto offre una migliore trazione durante i cambi di direzione e riduce il rischio di cadute.
4. Sofficità in caso di caduta: il giocatore avrà la sensazione di cadere su un campo naturale.
5. Bassi costi di manutenzione. L'erba recupera rapidamente dopo l'uso mentre le radici penetrano il tappeto di POWERgrass® minimizzando i rischi di strappo delle zolle e la formazione di buche.
6. Durabilità di oltre 20 anni con una cura attenta e dedicata del prato.
7. Semplicità nella rimozione e riutilizzo. La rimozione delle zolle ibride è semplice: con la macchina "cava zolle" si raccoglie il tappeto il quale manterrà l'erba naturale ancorata. Dopodiché, le zolle possono essere riutilizzate per il verde pubblico, parchi o giardini di casa.
L'erba ibrida POWERgrass e la gestione green
La POWERgrass® stabilisce un nuovo significato di "sistemi di erba ibrida" che differiscono dai "sistemi naturali rinforzati" che conosciamo finora. I sistemi in erba ibrida devono fornire una superficie dove l'erba naturale può prosperare all'interno del sistema e resistere per almeno 20 ore di gioco a settimana durante la stagione di crescita. Allo stesso tempo, deve fornire sufficienti fibre sporgenti sulla superficie per giocare anche senza erba, perché in inverno le foglie delle piante possono essere danneggiate. Questo risultato è possibile solo con l'installazione in loco, poiché le zolle d'erba naturale o rinforzata sono semplicemente posate e non possono essere cucite come i rotoli di tappeto ibrido. Questo tipo di installazione fa un'enorme differenza per la durata di vita del sistema di erba ibrida e la garanzia stessa.
I sistemi di tappeto ibrido possono essere forniti anche in grandi zolle, ma non possiamo più considerare questo "campo ibrido" ma semplicemente rinforzato. Per una buona comprensione POWERgrass® può consegnare un campo ibrido quando viene installato direttamente in loco o un campo naturale rinforzato quando l'installazione avviene in zolle che comprendono il tappeto ibrido anche se è lo stesso.
I sistemi di erba ibrida sono infatti un'alternativa all'erba sintetica perché il gioco non si ferma mai che ci sia o meno l'erba naturale. Coloro che amano giocare sull'erba naturale e desiderano disporre un campo performante che riduca la manutenzione e i costi complessivi, scelgono il sistema POWERgrass® e contribuiscono alla diffusione di nuovi metodi ecologici per operare sulla base delle linee guida dell'economia circolare.
Oggigiorno, i campi da gioco di maggior prestigio sono realizzati in erba naturale, oppure naturale rinforzata, mentre quelli ad uso intensivo sono realizzati in erba sintetica.
Le Federazioni nazionali e la FIFA hanno stabilito i criteri di qualità LND STANDARD (FIFA QUALITY) oppure LND PROFESSIONAL (FIFA QUALITY PRO) per la realizzazione dei campi sintetici.
La superficie sostiene il giocatore
Secondo le norme FIFA tutti i campi da gioco devono garantire:
Negli ultimi anni sono stati aggiunti nuovi parametri per stimare la qualità della superficie da gioco:
Sebbene i campi in erba sintetica subiscano poche alternazioni durante la stagione, nei campi in erba naturale queste caratteristiche variano rapidamente e richiedono una manutenzione continua.
I giocatori NFL sono stufi del sintetico
Nonostante i campi in erba sintetica abbiano fatto notevoli passi avanti in termine di qualità, i giocatori professionisti non sembrano essere convinti che avertono problemi muscolari con maggior frequenza in un campo in erba sintetica rispetto a quelli in erba naturale.
Ancora più complesso è il problema dei campi naturali perché il campo subisce sensibili variazioni in base alle condizioni meteo e la qualità della manutenzione. Da una parte, i giocatori si lamentano per le condizioni del campo da gioco ma, dall’altra parte, è oggettivamente difficile riuscire a mantenere un campo in erba naturale sempre in ottime condizioni.
Un esempio lampante l'abbiamo vissuto nello stadio di Trieste durante il campionato Europeo U21 2020. Il Comune di Trieste ha un bellissimo stadio e spende mediamente 13.500,00 euro al mese, oltre le spese accessorie (IVA, spese tecniche, etc.) per mantenere l'erba efficiente in 22 partite sul prato naturale durante il campionato.
Il rischio che, durante un inverno freddo e piovoso, l'erba naturale debba essere sostituita completamente è alto, così bisogna disporre almeno 130.000,00 euro di riserve. In Italia, ogni anno mediante 10-12 stadi falliscono a mantenere l'erba in buone condizioni di gioco e cambiano le zolle in particolare modo dopo una estate calda. Non a caso, diversi stadi versano in un pessimo stato in mancanza di fondi o di know-how per la cura del verde.
Nel nostro lavoro siamo sempre in contatto con manager, ex giocatori, i quali si lamentano in riguardo alle condizioni del campo sintetico in base ad esperienze passate. Quando il campo è duro i giocatori avvertono mal di schiena o bruciore ai legamenti.
La presa dei tacchetti riduce il rischio di cadute
Diversi studi hanno rivelato che le distorsioni di caviglie o di ginocchia sono più frequenti nei campi in erba sintetica rispetto a quelli in naturali. I ricercatori hanno concluso che l'erba sintetica ha una presa eccessiva sulla scarpa del giocatore. L'erba naturale, al contrario, tende a cedere alla forza rotativa del giocatore permettendo una rotazione più naturale che non danneggi o infortuni l'atleta.
Sull'interazione delle scarpe del giocatore con la superficie sportiva, ancora una volta, soltanto l'erba sintetica viene testata. Il primo test riguarda la scivolosità della superficie. Viene utilizzato uno strumento che simula lo scarpino del giocatore e fornisce misurazioni riguardanti il rischio di scivolamento. Il secondo test riguarda la trazione del campo. Viene utilizzata una piastra rotonda con tacchetti similari a quelli di uno scarpino da calcio. La piastra ruota progressivamente ed è in grado misura la forza necessaria per avere una rotazione di 45°.
La causa di questa "maggiore presa" da parte dei campi in erba sintetica può essere attribuita alle fibre sintetiche che tendono a rimanere "sdraiate" sulla superficie dopo solo 2-3 stagioni. Quando i filamenti del sintetico non sono in posizione verticale l’attrito e la resistenza alla rotazione aumentano sensibilmente; tale evento si aggrava se si è in un clima con alte temperature. I produttori di erba sintetica sostengono che questo rischio si possa ridurre con il reintegro per mantenere l’intasamento corretto, la continua spazzolatura ed il rinfrescamento del campo.
Maggiori investigazioni sono dovute ai campi di erba sintetica con intaso in gomma in quanto “il ritorno elastico funge come mola per la schiena del giocatore”.
Noi di POWERgrass® siamo giunti ad una conclusione diversa perché oggi giorno, il problema più grande sull'erba sintetica non è l'eccessiva "presa del tacchetto" alle fibre sintetiche perché negli ultimi anni sono stati sviluppati fibre resilienti. Inoltre, i giocatori di calcio non sono dei ballerini e non hanno bisogno di fare intense azioni rotative al piede di appoggio.
A nostro avviso, il problema più grande dei campi in erba sintetica è infatti la scivolosità della superficie perché il tacchetto non fa abbastanza presa sulla superficie sintetica perché l'intaso è in granuli sciolti senza consistenza e quando sono compattati il tacchetti non penetra a sufficienza. I legamenti lavorano di più per compensare l'instabilità della superficie, il giocatore perde aderenza quindi velocità e trazione.
Il sogno di ogni giocatore è quello di giocare su un campo naturale folto ed omogeneo. Quello che però i giocatori spesso non pensano è la difficoltà di mantenere un campo naturale in ottime condizioni tutti i giorni per la tutta la durata della stagione.
Ad uso intenso il campo d'erba naturale si rovina facilmente, in qualunque sport! Un calciatore che colpisce la palla troppo sotto oppure on rugbista che effettua un placcaggio... Le zolle d' erba naturale si strappano facilmente. Dopo ogni partita, soprattutto se professionisti, bisogna ripristinare le zolle sollevate nei punti più rovinati e, se i danni sono gravi, sostituire la zolla. Oltre ad essere un lavoro lungo e dispendioso i risultati spesso non sono ottimali perché le nuove zolle hanno bisogno di mesi per integrarsi con il resto del campo.
Realizzare e mantenere un campo in erba solamente naturale è spesso una sfida sia ai climi freddi sia a quelli caldi. Se la temperatura è fuori dal range ideale di crescita oppure, per motivi di scarsa disponibilità di tempo, si ricorre al trapianto delle zolle d'erba coltivate in vivaio ma è una operazione dispendiosa ed onerosa e non è semplice assicurarsi che tutto funzioni a regola d'arte. Le malattie del prato durante il trapianto delle zolle sono frequenti in quando il prato è sotto grave stress. Un stress termico improvviso può causare gravi danni.
Il campo ibrido POWERgrass® è la perfetta combinazione tra sintetico e naturale. Il sistema ibrido POWERgrass® è stato sviluppato appositamente per annullare le problematiche dei tappeti sintetici tradizionali offrendo allo stesso tempo il fondo migliore per coltivare l'erba naturale. Mediante l'installazione in situ, si forma una superficie uniforme dov'è possibile giocare subito oppure dopo 4 settimane dalla semina su prato naturale rinforzato. Una volta che il prato raggiunge la densità desiderata, il rischio di distorsioni è ridotto perché l'erba naturale copre il 97% della superficie e permette allo scarpino di ruotare con il giocatore. I rischi di scivolamenti e di cadute sono ridotti perché le radici penetrano e si ancorano al supporto ibrido, offrendo una resistenza maggiore alla trazione. La sensazione è quella di giocare su campo naturale facile da mantenere in perfette condizioni durante la stagione agonistica.
Contemporaneamente, il sistema ha costi di manutenzione molto più bassi dei campi solamente naturali. Le fibre proteggono la corona della pianta dal calpestio la quale si rigenera rapidamente mentre le radici penetrano il nostro tappeto rendendo molto più difficile per il giocatore di "strappare" le zollette naturali. La presenza dell'erba ibrida fortifica il campo naturale in tutti i suoi aspetti. Il rischio che il giocatore possa creare una buca è nullo. Se, per qualsiasi motivo, l'erba naturale non è ancora cresciuta oppure ha subito un danno i giocatori possono comunque giocare sul sintetico fino al prossimo intervallo di 3-4 settimane per la semina.
Misure >100 Gm indicano un campo duro
In un campo ibrido tipo POWERgrass®, l'assenza di buche è evidente ed è il primo risparmio nel budget di manutenzione. La sofficità e la resistenza alla trazione della superficie da gioco si possono misurare e mantenere in modo uniforme per un lungo periodo e con estrema facilità. Grazie a numerosi studi condotti dall’industria si è riusciti a sviluppare attrezzi, primo su tutti il martello di Clegg che Vi permette di misurare la durezza della superficie sportiva dal Vostro groundsman in meno di un ora. Secondo numerosi studi tutti i tecnici concordano che i valori ideali misurabili nel campo di calcio sono nel range tra 65 e 85 Gm; valori superiori al 85 Gm sono accettabili ma NON bisogna superare il valore di 100 Gm. Per mantenere il campo morbido è sufficiente bagnare prima della partita e, qualora non sia sufficiente, aerare il substrato con una macchina bucatrice dotata di chiodi sottili.
Il campo ibrido realizzato nello stadio Riviera delle Palme a San Benedetto del Tronto ha dato una ulteriore prova della nostra innovazione e del nostro know how. La Sambenettese ha disputato la prima partita dopo 17 giorni dalla semina e l'allenatore Montero era rimasto impressionato. Noi stessi siamo rimasti increduli del potenziale del sistema POWERgrass® perché abbiamo fatto studi approfonditi che pochi oggi sono in grado persino di comprendere. Un'altra esperienza originale abbiamo replicato nel 2021 nello stadio Tony Bezzina di Hibernians a Malta. Il campo ibrido naturale è stato installato in 4 settimane e dopo 4 settimane di crescita è stato consegnato alla squadra per gli allenamenti quotidiani. Nella stagione 2021/2022 gli Hibernians si sono allenati e giocato nello stesso campo che veniva usato per svolgere le partite ufficiali, anche da altre squadre maltesi, tre volte alla settimana. Allenarsi e giocare sul campo ibrido naturale POWERgrass® ha contribuito a vincere il campionato maltese da Hibernians per la gioia di tutta la squadra.